Nell'ex carcere di San Giovanni in Monte: il racconto della detenzione di Giovanni Pascoli

giovanni pascoliA Bologna una installazione 'parlante' e uno spettacolo-concerto a San Giovanni in Monte, dove trascorse trascorse alcuni mesi per aver manifestato con gli anarchici  Bologna, 5 mag. - (AdnKronos) - Dal 7 settembre al 22 dicembre 1879 Giovanni Pascoli restò rinchiuso in una cella del carcere di San  Giovanni in Monte. Fu arrestato, accusato di grida sediziose e  oltraggio ai Regi Carabinieri, dopo aver partecipato a una dimostrazione anarchica nei mesi roventi che seguirono l'attentato di Giovanni Passannante a re Umberto I.

In quello stesso luogo oggi si trova la sede del Dipartimento di Storia Culture Civiltà  dell'Università di Bologna, che per rendere omaggio al grande poeta - e fare luce su questo suo lato 'rivoluzionario' e poco conosciuto - promuove il progetto "Giovanni Pascoli in San Giovanni in Monte. Memorie d'un luogo". L'appuntamento è per mercoledì 6 maggio, quando sarà inaugurata "Se questi sono i malfattori... Evviva i malfattori!", una installazione  'parlante' che rimarrà esposta nel Complesso di San Giovanni in Monte  fino al prossimo 21 giugno.  Per l'occasione, alle ore 19, la compagnia Opificio D'Arte Scenica metterà in scena "La gola serrata", uno spettacolo-concerto dedicato a Giovanni Pascoli che offre una rilettura del poeta emiliano-romagnolo, liberato dei panni di uomo solitario e intimista di cui gran parte  della critica l'ha a lungo rivestito. Sia lo spettacolo-concerto che l'installazione sono a ingresso gratuito.  - Novembre 1879, nella fredda cella di San Giovanni in Monte, il giovane Giovanni Pascoli scende nelle profondità del suo  animo lacerato e ascolta le voci che lo attraversano. La cella è un non-luogo simbolico dove il passato e il futuro convivono in un eterno presente, in cui il poeta-fanciullo instaura un serrato dialogo con le voci di chi, nel corso di una vita, l'ha accompagnato, amato, forgiato: Maria, i genitori Caterina e Ruggero, Andrea Costa, Giosue Carducci. Con un impianto musicale contemporaneo e popolare e fortemente visivo, lo spettacolo conduce lo spettatore nei misteriosi precordi di un'anima unica per sensibilità: ne ricostruisce la storia e l'ideologia, ne sottolinea i valori di fratellanza e solidarietà, l'impegno etico e politico, la attraversa, per intuire che la poesia può essere un momento fondante identità personali e collettive, indispensabile per la conoscenza di sé e dell'altro da sé con cui confrontarsi.  A corollario dello spettacolo teatrale in campo anche la gastronomia, con creazioni che andranno dalla pizza al gelato, tutte nel nome, e rispettando i gusti, del poeta italiano.